RIFORMA LEGGE 65/86
SENZA COMMENTI, PUBBLICHIAMO I LAVORI DELLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALE- III SEDUTA DEL 14 MAGGIO 2019.
I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Resoconto seduta 14 Maggio 2019
Disposizioni per il coordinamento in materia di politiche integrate per la sicurezza e di polizia locale.
C. 242 Fiano, C. 255 Guidesi, C. 318 Rampelli, C. 451 Bordonali, C. 705 Polverini, C. 837 Sandra Savino e C. 1121 Vito.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta dell'8 maggio scorso.
Giuseppe BRESCIA, presidente, ricorda che nella precedente seduta, nella quale si sono svolti alcuni interventi di carattere generale, alcuni deputati si erano riservati di intervenire nel prosieguo dell'esame.
Emanuele FIANO (PD) ritiene sia preliminarmente necessario comprendere se l'orientamento della relatrice sia quello di limitare la discussione alla riforma della polizia locale in senso stretto ovvero affrontare anche le altre questioni, quali quella delle politiche di sicurezza integrate, trattate da alcune delle proposte di legge in esame e richiamate dalla medesima relatrice nella seduta dell'8 maggio scorso, dichiarando, a nome del proprio gruppo, di ritenere preferibile la seconda opzione, vale a dire quella di un intervento legislativo dallo spettro più ampio.
Simona BORDONALI (Lega), relatrice, ribadisce l'opportunità di svolgere un esame di ampio respiro, in modo da prevedere, oltre ad una specifica riforma della polizia locale, un intervento organico sul tema delle politiche integrate della sicurezza, come peraltro previsto dalla maggior parte delle proposte in titolo, tenuto conto che anche recenti provvedimenti del Governo in carica, quali in particolare il «decreto sicurezza», sono andati in quella direzione. Giudica dunque opportuno che i gruppi si pronuncino su tale aspetto e che si definisca un perimetro di esame adeguato.
Francesco Paolo SISTO (FI) esprime la preoccupazione che l'eventuale ampliamento dell'ambito dell'intervento normativo possa comportare un rallentamento dei tempi, che, al contrario, potrebbero essere più rapidi se ci si limitasse ad affrontare soltanto le questioni concernenti la riforma dell'ordinamento della polizia locale, anche in considerazione dell'urgenza di tale riforma e delle aspettative al riguardo dei lavoratori del settore.
Emanuele PRISCO (FdI) ritiene anzitutto necessario comprendere se il Governo intenda apportare il suo contributo in tale sede, nell'ambito dell'esame dei provvedimenti in titolo, di iniziativa parlamentare, o se abbia in realtà intenzione di portare all'attenzione del Parlamento una sua iniziativa. Entrando nel merito dei provvedimenti in oggetto, fa presente di non avere alcuna preclusione a sviluppare l'oggetto dell'esame alle politiche integrate di sicurezza, purché sia assicurate modalità di discussione adeguate, che, anche attraverso il confronto con i rappresentanti tecnici e politici del Ministero dell'interno, permettano di sciogliere le principali questioni in gioco. Si chiede, ad esempio, se si voglia andare nella direzione di un modello di polizia locale di impronta americana come quello che opera in alcune regioni del Nord, tra cui richiama la Lombardia, o se si intenda preferire un modello di polizia dal carattere più municipale, che definisce «impiegatizio».
Auspica, infine, che le relatrici possano elaborare un testo unificato efficace, il quale possa costituire una buona base di partenza per la discussione, sussistendo, a suo avviso, tutte le condizioni per elaborare un intervento organico ed efficace.
Il Sottosegretario Nicola MOLTENI esprime apprezzamento per l'ampiezza delPag. 33dibattito e assicura la massima attenzione da parte del Governo sul tema della riforma dell'ordinamento della polizia locale, rilevando come essa sia ineludibile, anche perché la disciplina attualmente vigente risale al 1986.
Ricorda quindi come negli ultimi anni la polizia locale, ferma restando la distinzione rispetto alle forze di polizia dello Stato, abbia assunto un ruolo sempre più rilevante, anche nell'ambito delle politiche perseguite dai ministri Maroni e Minniti e, da ultimo, dal ministro Salvini. Osserva, in particolare, come la polizia locale rivesta un ruolo essenziale nei patti per la sicurezza sottoscritti a livello territoriale e come essa sia chiamata ad agire, in particolare per quanto concerne la sicurezza urbana, in sinergia con le forze di polizia dello Stato, da un lato, e con le associazioni di cittadini che, nel rispetto della legge, concorrono alla tutela della sicurezza urbana segnalando situazioni di pericolo o di degrado, dall'altro.
Assicura da parte del Governo un atteggiamento di rispetto e attenzione nei confronti del dibattito parlamentare, che tuttavia non potrà comportare la rinuncia all'assunzione, laddove ritenuto necessario, di un'iniziativa autonoma, attraverso gli strumenti legislativi a disposizione dell'Esecutivo, anche in considerazione dell'urgenza dell'intervento normativo in esame.
Giuseppe BRESCIA, presidente, fa notare che la Commissione sarà chiamata a svolgere un lavoro importante, anche attraverso lo svolgimento di un'attività conoscitiva che sarà definita in sede di Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, con la quale, dando voce alle sensibilità degli operatori del settore, sarà certamente possibile acquisire elementi di conoscenza che saranno utili, a suo avviso, anche al Governo.
Emanuele FIANO (PD) rileva alcuni dei provvedimenti in esame, tra cui richiama la proposta C. 242, a sua prima firma, e la proposta C. 705, a prima firma della deputata Polverini, intervengano in materia di potere di ordinanza dei sindaci, prevedendolo, oltre che per i provvedimenti urgenti e contingibili, anche per altre circostanze, tra cui richiama le situazioni urbane di degrado o di isolamento che favoriscono l'insorgere di fenomeni criminosi, l'incuria, il degrado e l'occupazione abusiva di immobili, le situazioni che costituiscono intralcio alla pubblica mobilità o che alterano il decoro urbano.
Fa notare che le previsioni di ampliamento del potere dei sindaci in materia di «Daspo urbano» vadano nella medesima direzione intrapresa dal precedente Governo di centrosinistra, in particolare dall'ex Ministro dell'interno Minniti, ripresa anche dal Governo in carica, con il cosiddetto «decreto sicurezza». Sottolinea, infatti, come sia stato proprio il precedente Governo di centrosinistra ad ampliare il potere dei sindaci in materia di riqualificazione urbana, contemplando la possibilità di intervenire non solo in presenza di situazioni di urgenza ma anche attraverso interventi di pianificazione strategica.
Manifesta preoccupazione, dunque, per il fatto che una recente circolare ministeriale, adottata lo scorso 17 aprile, sembra andare nella direzione opposta, depotenziando il potere dei sindaci e introducendo la possibilità di adottare in materia anche ordinanze prefettizie. Al riguardo si dichiara stupito che sia proprio un Ministro della Lega, e comunque questo Governo, ad adottare iniziative di stampo centralista, le quali sono suscettibili di creare un conflitto tra potere centrale e potere locale, facendo presente che il suo gruppo si dichiara contrario a questa impostazione, ritenendo fondamentale, ai fini della sicurezza urbana, che il predetto potere di ordinanza rimanga in capo ai sindaci, anche in considerazione della loro legittimazione elettiva. Evidenzia pertanto l'esigenza di correggere tale provvedimento, che giudica profondamente sbagliato e contraddittorio.
Giuseppe BRESCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
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