Una proposta di legge di iniziativa popolare che consenta a migliaia di lavoratori socialmente utili di avere una pensione dignitosa. Avviate ieri, presso la cancelleria della Corte di Cassazione a Roma, da Cisal, Csa e Siad le procedure di presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare per sanare finalmente, dopo anni di indifferenza, il tema dei contributi figurativi dei circa 400.000 lavoratori appartenenti ad Enti pubblici e privati.
“Come Confederazione – spiega il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro – abbiamo sposato questa iniziativa nata dai territori, per accendere la luce su un tema dimenticato dalla politica. Una vicenda legata a centinaia di migliaia di lavoratori Lsu e Asu che rischiano di ritrovarsi con una pensione misera, addirittura più bassa di quella sociale, perché dal 1996 ad oggi, pur lavorando negli Enti sia pubblici che privati, si ritrovano, ai fini del calcolo della pensione, con i soli contributi figurativi e non retributivi e quindi, di fatto, non validi per la determinazione della misura del calcolo della pensione stessa”.
Presente anche il Segretario generale Csa, Francesco Garofalo per il quale “si tratta di una vera e propria ingiustizia che colpisce migliaia di lavoratori e le loro famiglie. Chiediamo alla politica – ha aggiunto – di interessarsi finalmente di questo buco normativo giuridico”.
L’annuncio della proposta di legge dal titolo: “Norme per favorire il riscatto dei contributi figurativi da parte dei lavoratori che hanno prestato la loro opera in attività di lavori socialmente utili ai fini della misura delle pensioni” è stato pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale.
Subito dopo sarà avviata la raccolta delle firme per procedere successivamente alla presentazione del progetto di legge alla Camera dei Deputati.
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