Ieri 7 Novembre a Napoli si è scritta una pagina di storia italiana. Le premesse per un movimento che si sta saldando tra la politica buona di Luigi De Magistris e il movimento sindacale autonomo italiano del CSA di Francesco Garofalo, ci sono tutte. Conosciutisi sul terreno sindacale delle aziende napoletane dell'ambiente, raro anzi unico esempio di risanamento di aziende pubbliche, frutto di accordo sindacale e impegno dei lavoratori ma soprattutto lungimiranza politica, il rapporto tra i due personaggi si va a creare intorno a posizioni condivise per la salvaguardia della Costituzione nel referendum del 4 dicembre. La politica sana e non legata a partiti, anzi in netta rottura con essi, e un sindacalismo autonomo movimentista in antitesi ai sindacati storici della triplice, trovano magicamente dei punti di condivisone davanti a tutte le maggiori delegazioni territoriali del CSA. Dalla nutrita delegazione del CSA siciliano a quella toscana, campana,laziale veneta calabrese e sopratutto pugliese, ma quasi tutte le regioni erano ben rappresentate, il Csa-Fiadel ha condivisone entrambe le relazioni politico/sindacali dei due leaders entrambi partenopei. Soprattutto la sensazione finale del convegno è stata che ieri a Napoli si è scritta una pagina storica del nostro futuro.Angelo di Stefano
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